11 Giugno 2025
L’Eroe in mostra: Garibaldi tra musealizzazione e monumentalizzazione
Massimo Baioni, Università degli Studi di Milano
Garibaldi in vetrina. Rappresentazioni museali nell’Italia unita
Abstract: Le sale dei musei del Risorgimento hanno sempre dato grande risalto a Garibaldi e alla tradizione garibaldina. Non poteva essere altrimenti, considerando sia l’importanza del personaggio sia la concezione espositiva che ha caratterizzato per lungo tempo l’organizzazione interna degli spazi museali. L’intervento intende evidenziare i passaggi principali di questa rappresentazione, i momenti di continuità e rottura quali si snodano lungo le macro-stagioni dell’Italia unita: la monarchia liberale, il ventennio fascista, la democrazia repubblicana. In ciascuno di questi periodi, e con specificità che sono legate alle tante realtà territoriali, Garibaldi funge da catalizzatore di usi pubblici della storia che i musei rilanciano con una particolare attenzione alla dimensione visuale, all’impatto affidato alla forza seducente di oggetti e cimeli.
Curriculum vitae: Massimo Baioni insegna Storia contemporanea, Comunicazione storica e usi pubblici del Passato all’Università degli Studi di Milano. Tiene inoltre un corso di Storia contemporanea all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Tra i suoi ultimi lavori: Vedere per credere. Il racconto museale dell’Italia unita (Viella); Città mito. Luoghi del Novecento politico italiano (a cura, Carocci). Fa parte della direzione della rivista “Memoria e Ricerca” e co-dirige la collana Le ragioni di Clio (Pacini).
Roberto Balzani, Università degli Studi di Bologna
Garibaldi nelle piazze
Abstract: Garibaldi è il campione nazionale della monumentomania, come del resto testimoniano i dati raccolti e presentati nel Museo del Risorgimento di Brescia. Ma non tutti i monumenti a Garibaldi hanno la stessa funzione: in alcuni casi, si tratta di un elemento standard della memoria risorgimentale proposto in maniera piuttosto anonima, prevalentemente fra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il 1911. Le risorse finanziarie a disposizione, in questo caso, fanno la differenza. In altri casi, il ricordo celebra una relazione speciale fra il territorio e l’eroe, con tanto di racconto aggiunto, attraverso lapidi e immagini. Garibaldi viene allora assimilato agli altri personaggi illustri del luogo, entra nell’album di famiglia. Sono pochi gli esempi in cui il Generale è raffigurato in età relativamente giovane, con abiti e cappello del 1848-49: tutto il Risorgimento di pietra, almeno per quel che riguarda i “grandi”, è maturo/anziano. La gioventù è riservata ai volonterosi comprimari, per lo più destinati al precoce sacrificio. La sopravvivenza degli artefici nel lungo periodo è indice della loro eccezionalità, della capacità di attraversare e sintetizzare le generazioni. Non è frequente, nell’Ottocento, essere un mito giovanile da vecchi.
Curriculum vitae: Roberto Balzani insegna Storia contemporanea presso l’Università di Bologna. Dal 2015 al 2024 ha diretto i Musei dell’Università e dal 2017 al 2020 è stato Presidente dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna. Dal 2024 dirige il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e il Museo Storico della Liberazione di Roma. Scrive sull’inserto culturale domenicale del quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Il suo ultimo libro, uscito nel 2024: I luoghi del Risorgimento per i tipi del Mulino (Bologna).

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