Segnalazioni · 13 Settembre 2025

Duccio Balestracci, L’Erodoto che guardava i maiali (Laterza, 2025)

Nel Medioevo e nella prima età moderna, a scrivere le cronache sono di solito uomini colti: grandi ecclesiastici, notai, letterati. In questo libro Duccio Balestracci – professore ordinario di Storia medievale e Civiltà medievali all’Università di Siena – sceglie invece fonti di tutt’altro tipo.

Ecco allora un ex guardiano di porci senese del Trecento, uno speziale lunigiano del Quattrocento, un muratore che racconta la Bologna medievale, un vinaio che descrive la Firenze del Quattrocento. Personaggi spesso analfabeti per buona parte della loro vita, che finiscono per affidare alla scrittura il racconto della loro esperienza.

Come osserva Balestracci, le cronache ufficiali, redatte da persone colte, restituiscono un quadro culturalmente omogeneo e studiato da generazioni di storici. Ma dal Trecento in poi «almeno in più di una regione del nostro Paese […] si intrufolano scrittori che, con la loro competenza rudimentale, una prosa sghemba e una scrittura traballante, si fanno risucchiare dal fascino della penna e della carta». Ne nascono testi in cui si mescolano appunti di economia domestica, annotazioni patrimoniali, ricordi personali e familiari, fino a vere e proprie cronache di Storia.


L’Erodoto che guardava i maiali
e altre storie popolari 1300-1600
Duccio Balestracci
LATERZA
256 pagine
20 €

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