Premio Friuli Storia
 XI Edizione, 2024

Concluso
  • Dolore e furore

    Sergio Luzzatto, Einaudi, 2024

    Vincitore
  • Terra irredenta, terra incognita

    Fabio Todero, Editori Laterza, 2024

  • L’orologio del potere

    Filippo Triola, Il Mulino, 2024

Tutti i commenti

31 Agosto 2024
BRAVI! Avete sceto tre libri che nel profondo si intrecciano, sebbene abbiano tematiche completamente diverse, per il metodo di indagnine e l'approccio analitico.
31 Agosto 2024
Gentili tutti, quest'anno devo purtroppo condividere con voi la mia difficoltà nel terminare i saggi proposti. E' la prima volta che capita, per me che sono giudice ormai da molti anni. Tutti e tre i testi erano davvero troppo specialistici, destinati ai soli "addetti ai lavori" o per la preparazione di esami universitari; decisamente, non sono stati scritti per lettori che leggono saggi storici per semplice passione. Non fate diventare la storia una materia per pochi eletti: sarebbe davvero un peccato, perché è la materia più bella del mondo.
30 Agosto 2024
Il Premio conserva la sua specificità e non scende di livello con il passare degli anni. Unico suggerimento - da valutarne la fattibilità - estendere a cinque il numero dei finalisti, con la consegna dei libri ai giurati anticipata di un mese - e valutare l’’affiancamento di un Premio Friuli Giovani, aperto a opere prime di studiosi sotto i 30 anni.
29 Agosto 2024
Apprezzo molto la scelta, anche se non voluta, di continuare nei filoni già intrapresi con i libri messi in lizza gli anni precedenti in particolare il filone del terrorismo e quello delle guerre per l’indipendenza italiana. Continuare con queste modalità consente al lettore appassionato e affezionato al premio di ampliare le proprie conoscenze riuscendo a fare collegamenti che alla fine sono la quinta essenza della Storia e quello che gli appassionati cercano. La Storia è un puzzle che gli interessati costruiscono libro dopo libro ed esperienza dopo esperienza. Inoltre, chi conosce la storia riesce a leggere le dinamiche attuali e il Vostro movimento è un grosso aiuto in tal senso. Bravi!
29 Agosto 2024
Avanti così. Mi pare tutto funzioni al meglio. Grazie per il vostro impego e…buon lavoro !
29 Agosto 2024
Tutti i libri molto validi e interessanti (difficile scegliere). È possibile fare una seconda edizione…diciamo…invernale? Grazie!!!
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1 Settembre 2024
Personaggi da inquadrare in un discorso più ampio relativo alle brigate rosse
1 Settembre 2024
Senza alcun dubbio quest'anno per me il vincitore è "Dolore e furore. Una storia delle Brigate Rosse"  di Sergio Luzzatto. Non me ne vogliano gli altri due autori, ma ritengo che l'opera di Luzzatto abbia davvero una marcia in più, che me la porta sprintando al traguardo della mia personale classifica. Certo come spesso (sempre?) accade nella gioia della lettura, le riconosco  in primis  il merito di aver illuminato, spiegato e messo un po' in ordine l'incerto bagaglio personale, a cominciare dalle mie nebulose reminiscenze infantili: bambina in quegli anni, smemorata precoce di mio, ho però sempre ricordato chiaramente la mattina in cui le maestre, angosciate e solenni assieme, han riunito tutti gli alunni nell'atrio della baracca che nel post-terremoto friulano del 1976 serviva da scuola elementare, per ascoltare in diretta la radio di stato che informava del tragico rapimento di Aldo Moro.  Ma certo sarebbe molto riduttivo ancorare il mio voto a mie mere ragioni biografiche... In realtà ho trovato bellissimo e proficuo il tempo dedicato alla lettura di questo "mattonazzo" (e lo scrivo subito: aspetto altre pagine, caro Autore!, dopo queste su Genova... magari sui fuoriusciti in Francia, giustappunto... non mi deluda!). Da non addetta ai lavori, lascio agli storici animare con cognizione di causa il dibattito prettamente scientifico; colgo appieno però il rigore intellettuale scaturito dalla lunga fatica sopportata immagino da Luzzatto sulle "sudate carte" dei materiali grezzi... riuniti son certa non senza difficoltà, e poi compulsati, ri-consultati e/o ri-ascoltati e rimestati e interrogati, per fondare scientificamente e poi forgiare con angolazione così particolare (Dura) quest'opera monumentale.  Non sarà magari L'opera capitale, ma è certamente imprescindibile: tanto per gli storici e i sociologi che vorranno confrontarcisi ulteriormente, che per i "semplici" lettori, quelli che magari come me si sentono disarmati già in partenza dalla complicatezza dell'argomento. Ritengo che l'autore abbia avuto la grande sensibilità di rendercelo meno ostico e inarrivabile. Ammiro gli specialisti che sanno essere fini 'passeurs' di conoscenza.  Del resto è pregevole la capacità di Luzzatto di ad affrescare con gran maestria tutta un'epoca, una città, una generazione in lotta - ideologica prima che, purtroppo, armata) intersecando micro e macrostoria/-e, fino a includere la dimensione nazionale e internazionale. Un po' ridondante qua e là, però bravo l'autore, molto bravo a tirare le fila della sua narrazione, così da riuscire a condurre il lettore fino all'ultima pagina senza che possa irrimediabilmente perdersi per strada. Ho molto gradito le mappe, le illustrazioni e la scelta di porre il corposo apparato di note a fine volume. Questo saggio imponente io l'ho letto con gran piacere tutto d'un fiato, trovandolo appassionante e rigoroso assieme, stimolante nel senso che interpella e sollecita a varcare la breccia che ha aperta su nuovi orizzonti di letture possibili  - per me la funzione prima del mio leggere. Tutto nelle mie corde il ritmo, lo stile e la sottile ironia - e  tant pis se l'occhio mi è caduto su qualche refuso qua e là, segno che oramai neanche all'Einaudi ci son più i correttori di bozze di una volta... Grazie di cuore, Autore! E, La prego, continui a regalarci di queste perle.
31 Agosto 2024
Avvincente come un romanzo che, attraverso le vite dei protagonisti di una stagione di sangue come quella degli anni '70 a Genova, il libro ricostruisce l'atmosfera di una città preda del terrorismo delle Brigate Rosse. Ripercorrendo la vita di Riccardo Dura, da adolescente problematico a capo della cellula genovese delle Brigate Rosse, attraverso testimonianze dirette di ex brigatisti, articoli di quotidiani, ricerche di archivio, documentazione sterminata, Luzzatto ci fa rivivere gli anni più bui della città di Genova e dell'Italia tutta. È un testo storiografico che si legge come un thriller che tiene viva l'attenzione e l'interesse dall'inizio alla fine e ci fa conoscere che l'Italia è riuscita alla fine a superare.
31 Agosto 2024
Opera costruita con rigore storico, che avvince il lettore sino all'ultima pagina. Illuminante per l'approfondita indagine sulle molteplici ragioni e radici del terrorismo. Complimenti all'autore.
31 Agosto 2024
Interessante il metodo di indagine, che poi èè il vero metodo dello storico 'scientifico'.
31 Agosto 2024
Uno spaccato degli anni di piombo della nostra storia analizzato con rigore ed efficacia divulgativa.
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1 Settembre 2024
Narrazione che fa conoscere aspetti poco noti e comunque che ci appartengono
31 Agosto 2024
Analisi dettagliata di un periodo storico, noto più attraverso i filtri di 'veline ideologiche' (di tutti i colori!), specie nei manuali scolastici, che da lavori scientifici come questo. certo non tutto stato detto o non si è potuto dira ma è un buon punto di partenza.
31 Agosto 2024
Ho dato la mia preferenza a questo saggio principalmente per l'argomento, toccante e di cui non si parla molto. Io ho un diploma in studi classici e posso dire che il periodo della Grande Guerra e la parte dedicata alle drammatiche vicende sui confini non sono stati proposti a noi studenti con l'attenzione e riguardo che l'argomento avrebbe meritato, soprattutto per capire le dinamiche successive e le motivi che hanno portato alle grandi dittature del '900 e allo scoppio della seconda guerra mondiale, argomento decisamente più "sdoganato". Ringrazio il professor Todero di avermi dato dei grandi spunti di riflessione sul concetto di patria e di popolo.
31 Agosto 2024
Un aspetto della prima guerra mondiale a cui non si pensa molto, tra nazionalismo e cruda realtà. Interessante e piacevole da leggere
31 Agosto 2024
Fatti e fonti già note, ma riproposte in una prospettiva nuova con molto equilibrio. Scritto piacevole nella lettura e lodevole sia perché lascia al lettore il giudizio sugli eventi, sia perché esamina con metro eguale le fonti di entrambe le parti contrapposte nel conflitto, circostanza non scontata alla luce delle ideologie e degli eventi successivi.
31 Agosto 2024
Un saggio appassionante e a tutto tondo, frutto di una lunga meticolosa e vivace indagine che travalica la rigida ricostruzione storica degli eventi militari e diplomatici del conflitto. Todero stratifica con grande competenza in molti ambiti di studio la narrazione, e ci offre cosi' una visione di una umanità dolente e paziente, facendo risaltare le luci e le ombre di una catastrofe accettata dalla gran parte della popolazione quasi si trattasse di una calamità naturale ineluttabile.
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1 Settembre 2024
Argomento singolare e a mio parere poco coinvolgente
31 Agosto 2024
Un0 studio molto interessante su un importante aspetto della vita ai più ignoto o dato per scontato dato che quanto pensiamo ovvio e naturale ha poco più di cento anni, ossia un nulla in termini di tempo, rispetto ai tempi della storia. Ci fa vedere gli intrecci che un fatto tecnico ha con la vita politica e sociale vicina e lontana. Qualcosa è da 'limare', affinare, ma è un libro avvincente che si legge con piacere fino in fondo, nonostante il tema.
31 Agosto 2024
Dei tre saggi proposti, l'orologio del potere ha trattato il tema più interessante e curioso; il fatto però che la trattazione si sia concentrata, con un analisi accuratissima, ad uno solo specifico arco temporale , ne ha secondo me reso difficile la lettura e limitato di molto le potenzialità del tema prescelto.
31 Agosto 2024
Una storia molto curiosa, una riflessione sull'ora non banale. Il libro è un po' lento in alcuni punti
31 Agosto 2024
Opera di interesse perché porta alla luce un tema dimenticato e tutte le difficoltà incontrate per l'affermazione di un tempo pubblico moderno. Il libro sembra talvolta noioso nel riportare i diversi interventi sul tema. In realtà, l'aspetto più interessante e piacevole dell'opera è proprio la riproposizione del dibattito tra personaggi spesso oggi del tutto dimenticati.
31 Agosto 2024
E’ il volume che mi e’ piaciuto di più perché mi ha svelato un’Italia arcana (anche un po’ romantica) e spezzettata che non conoscevo. Non l’ho votato per dare riconoscimento all’immane e paziente lavoro sulle origini e la storia delle Brigate Rosse di Fabio Todero
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Domande frequenti

Come viene scelto il vincitore del Premio Friuli Storia?

Il premio è assegnato da una duplice giuria: una giuria scientifica (che sceglie una terzina di finalisti) e una giuria di minimo 300 lettori (che sceglie il vincitore all’interno della terzina).

Quali libri possono partecipare?

Il premio è dedicato ai libri di storia contemporanea, italiana o internazionale, pubblicati nell’anno precedente a quello del concorso.

Da chi è composta la giuria scientifica?

Per la XI edizione la giuria scientifica è composta da Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Ilaria Pavan, Paolo Pezzino, Silvio Pons, Andrea Possieri e Andrea Zannini. La giuria è presieduta da Tommaso Piffer.

Chi può partecipare alla giuria dei lettori?

Possono partecipare tutti fuorché gli “addetti ai lavori”, cioè i docenti di materie storiche all’università. L’unico impegno richiesto è quello di leggere i volumi e votare il vincitore entro il 31 agosto.

In passato ho ricevuto gratuitamente i libri, perché ora devo pagare per partecipare alla giuria?

Il Circolo della storia non riceve gratuitamente i volumi necessari alla giuria dei lettori, li acquista dagli editori. Riusciamo quindi a regalare i libri solo a un numero limitato di lettori, e abbiamo pensato di riservarli a chi in passato non ha mai partecipato. Agli altri chiediamo un contributo per coprire parte del costo di libri e spedizioni.

Posso partecipare di nuovo alla giuria se ho già partecipato in passato?

Certamente!

Devo restituire i libri alla fine del concorso?

No, non è necessario restituire i libri.