Rassegna Stampa · 4 Ottobre 2025
Einstein oltre il mito

da Il fisico e l'attivista Einstein al di là del mito di Stefano Gattei, La Lettura, 28 settembre 2025
Albert Einstein, nato a Ulma nel 1879 e premio Nobel per la Fisica nel 1921, è stato trasformato in icona culturale, spesso circondato da leggende. Tra i falsi miti: non fu un pessimo studente di matematica (anzi, eccelleva nella disciplina), e non “rubò” le scoperte alla prima moglie Mileva Maric. Anche l’immagine del giovane scienziato isolato nell’ufficio brevetti è fuorviante: quel lavoro lo teneva in contatto con le innovazioni e con altri studiosi.
Le sue scoperte del 1905, inclusa la spiegazione dell’effetto fotoelettrico, si fondavano sui lavori di Max Planck, mentre la relatività ristretta rielaborava idee di Galileo, Lorentz e Poincaré. La relatività generale, a sua volta, fu possibile anche grazie ai contributi matematici di Tullio Levi-Civita.
A ricostruire ora la vera storia dietro al mito, grazie soprattutto alle fonti d’archivio, c’è il libro Free creations of the human mind. The worlds of Albert Einstein (Oxford University Press) di Diana Kormos Buchwald (Caltech, direttrice dell’Einstein Papers Project) e Michael D. Gordin (storico a Princeton). Ne ha scritto Stefano Gattei per la Lettura, l’inserto culturale del Corriere della Sera.
Un altro luogo comune è il racconto del dibattito con Niels Bohr come uno scontro irriducibile: in realtà, spiegano gli autori, si trattò di un dialogo aperto, pur nelle divergenze sul carattere probabilistico della meccanica quantistica e sull’entanglement.
Il libro mette in luce la complessità del lavoro scientifico di Einstein e invita a superare semplificazioni e leggende, ricordando che scoperte di quella portata sono frutto di studi rigorosi, confronto continuo e verifica sperimentale.