Rassegna Stampa · 2 Novembre 2025

Un romanzo storico nel Trecento della peste e delle eresie

da "L'amicizia al tempo della peste" di Fabio Gambaro, Robinson, 2 novembre 2025

Con Croci di cenere (Rizzoli), Antoine Sénanque intreccia romanzo storico, d’avventura e teologico in una narrazione densa e colta ambientata nella Francia del Trecento, segnata dalla peste e dalle tensioni religiose. Ne scrive Fabio Gambaro su Robinson, inserto culturale di Repubblica. I protagonisti sono Antonin e Pierre, due giovani frati domenicani inviati a Tolosa per procurarsi pelli di pergamena: un viaggio che si trasforma in un dramma quando Pierre viene arrestato dall’inquisitore Louis de Charnes, deciso a sfruttarlo per spiare il priore Guillaume e carpirne i segreti.

Sul fondo della rivalità tra francescani e domenicani – l’“amore di ogni cosa” contro la “conoscenza di ogni cosa” – Sénanque costruisce un racconto nel racconto: attraverso le memorie di Guillaume, rivive la figura di Meister Eckhart, mistico carismatico e controverso, censurato dalla Chiesa per aver predicato un rapporto diretto con il divino.

Il romanzo attraversa l’Europa del XIV secolo, fino a Caffa, il porto genovese sul Mar Nero da cui partì la peste del 1347: in una scena memorabile, l’assedio dei tartari che lanciano cadaveri appestati nella città diventa la potente allegoria di un mondo travolto dal contagio e dall’angoscia metafisica. Sénanque riflette sulla trasmissione del sapere, sulla memoria e sulla necessità di custodirla: “Tutte le memorie erano ricoperte di croci di cenere… nessuna traccia si cancellava mai dalla superficie terrestre”.

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