Rassegna Stampa · 8 Ottobre 2025
Memoria digitale
da Così gli hard disk diventano archivi di Matteo Motolese, la Domenica del Sole 24 Ore, 28 settembre 2025
Umberto Eco la chiamava “memoria vegetale”: quella fatta su supporti come il papiro, la pergamena, la carta… che sono alla base della nostra conoscenza sul passato. Però, da qualche tempo, siamo alle prese con un cambiamento: la rivoluzione digitale ha introdotto supporti immateriali. Come conservare e rendere leggibili nel tempo i contenuti creati su computer e cellulari?
Il tema è al centro del volume The intangible papers. Authorial philology and born-digital texts (il Mulino), curato da Giuseppe Antonelli, Luca Giagnoni ed Egle Mocciaro, che raccoglie saggi da un convegno internazionale organizzato dal Centro Manoscritti dell’Università di Pavia. Ne ha scritto Matteo Motolese sull’inserto domenicale del Sole 24 Ore.
Dal Centro Manoscritti è nato PAD – Pavia Archivi Digitali, ideato per raccogliere materiali digitali di scrittori contemporanei (tra cui Franco Fortini, Sandro Veronesi, Valerio Magrelli e Gianrico Carofiglio).
Il punto è capire come si possano conservare gli archivi digitali, dalla filologia dei testi prodotti su computer o cellulare, alla gestione di materiali “ibridi” (appunti cartacei e file). L’obiettivo è garantire accessibilità futura e riflettere su come gli strumenti digitali modifichino la scrittura e la sua percezione.
© Riproduzione riservata